MENTRE IL PAESAGGIO, DICONO, È COSÌ BELLO

testo di Antonella Di Lullo per la mostra personale a Palazzo Incontro di Roma

Un lavoro che indaga attraverso diversi media come la fotografia, il video e oggetti desunti dal reale, la presenza ingombrante e allo stesso tempo silenziosa della ‘ndrangheta nel territorio calabrese.
Esistono relazioni complesse nella Locride, dove 'ndrangheta e quotidianità quasi mai si incontrano. Vita normalissima, diremmo. C'è qualcosa che rende questa terra calma e "anestetizzata". I segnali crivellati di colpi di pistola sono la dimostrazione di un tipico atteggiamento di rassegnazione, e di abbandono. Stanno li da anni. Non vengono sostituiti...tanto "li sparano di nuovo".
Due grandi cartelli stradali autentici prelevati proprio da quel territorio accolgono lo spettatore, uno shock iniziale che continua attraverso fotografie, screenshot delle pagine di google maps, e il video che vede come protagonista lo stesso artista. Immagini forti di un territorio desolato e silenzioso che mirano rendere ancora più reale il racconto e l’indagine. Un territorio geograficamente lontano ma in occasione di questa manifestazione idealmente vicino che l’artista è riuscito a far parlare attraverso la sua azione.

MENTRE IL PAESAGGIO, DICONO, È COSÌ BELLO

still da video, 2010

MENTRE IL PAESAGGIO, DICONO, È COSÌ BELLO

still da video, 2010

MENTRE IL PAESAGGIO, DICONO, È COSÌ BELLO

still da video, 2010